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Il gioco della complicità – “Giacomo e Luca”

Il gioco della complicità – “Giacomo e Luca”

Vedere il mondo dagli occhi di una donna… quanto è bello e quanto è utile!!!

Eccoci quindi al secondo appuntamento con lo spazio dedicato alle storie passate della nostra amica skittish.

Come nell’articolo precedente, lascerò prima il suo racconto, e in seguito commenterò l’accaduto, indicando quali tecniche di seduzione e attrazione è possibile imparare.

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Conoscevo Giacomo da qualche mese, per me è un potenziale amico,non è il mio genere di uomo,  ha un modo di vestire trasandato, parla sempre di politica e di come la società dove viviamo sia assurda, si pone sempre “contro” nei confronti di tutto, fa domande scomode come “non ti vergogni a dire in giro che hai votato tizio?” davanti alle quali mi ha sempre trovata ferma “mi vergognerei d’essere una che si vergogna di quello che vota”. Lui però non lo capisce, crede che il gioco sia stimolante e mi stuzzica continuamente.
Un giorno : “…smettila di fare la fighetta!”
“fighetta!? Io !???? ma se ho perfino amici come te!!! :-)”
” ti dovrei presentare il mio amico Luca…”
“com’è questo Luca?”
“il genere che potrebbe piacere a te… Fighetto anche lui, con la bella moto, fissato per la  macchina…”
era chiaro che si aspettava un mio ‘ma a me non interessano queste cose’
io invece decido di rigirargli la frecciatina “si, ma lui com’è?”
“carino… un po’ basso forse per te, ma carino”
“e allora presentamelo no!? 🙂 “
in realtà non me ne fregava nulla di conoscere il suo amico…
….e lui ovviamente si guardò bene dal farlo e così passarono i mesi…
Finché una sera mi chiama dalla discoteca ‘per fighetti’ nella quale lavorava e mi invita a raggiungerlo. Io non avevo l’auto e la discoteca si trovava molto fuori città,  lui le prova davvero tutte e alla fine pur di avermi a quella festa, manda Luca a prendermi.
Scendo di casa e Luca mi aspettava là, appoggiato con la schiena all’auto. Alza le testa, mi sorride e mi viene incontro. Credo che già là, già da quello sguardo e prima ancora di aprire bocca, avevamo pensato entrambi che comunque la serata sarebbe stata più piacevole di quanto pensavamo. Si leggeva in quel lungo sguardo, quel sorriso, quell’attimo eterno prima di dire “piacere”.
In macchina tocchiamo argomenti vari e vaghi
“come hai conosciuto Giacomo?”
“e tu da quanto lo conosci?”
“abiti in zona anche tu?”
“strano, non ti ho mai vista…”
“quanti anni hai?”
“cosa fai?”
“sei mai stato nella discoteca dove lavora Giacomo?”
“com’è finito uno come lui a lavorare in un posto del genere?”…
Avevo invitato anche una mia amica e così tra una domanda e un’altra arriviamo sotto casa di Valentina.
Lei entra in auto e attacca subito con il racconto di sue strane vicende, con dettagli quasi disgustosi…
Lui le rivolge brevi sguardi dallo specchietto per farle capire che l’ascolta, poi guarda me e mi sorride come a dire “ma dove l’hai pescata questa?” io ricambio il sorriso come a rispondergli “scusala 🙂 “.
Parla lei per quasi tutto il tempo, noi la prendiamo un po’ in giro, ma la sensazione è che dopo 10 minuti di auto entrambi abbiamo smesso di ascoltarla. Lui continua a rivolgermi degli sguardi, ma ora i suoi occhi non scherzano, il suo sguardo è dolce e serio: come me, sta pensando ad altro.
Arriviamo al locale e Giacomo ci fa sedere al tavolo riservato col mio nome, mi vuole accanto e ordina le due bottiglie migliori. Mi vuole far vedere dove lavora, mi presenta i colleghi, scherza con loro che lo chiamano “boss” e lui sorride, pieno di sé. La sensazione è che abbia parlato di me a loro… e che loro stiano cercando di aiutarlo in qualche modo.
L’aiutante cuoco ” che bella fidanzata boss!”
Giacomo “visto?! :-)”
Io “torniamo al tavolo BOSS? 🙂 “
Giacomo “andiamo” mi appoggia una mano sulla spalla.
Luca lascia spazio all’amico, si siede di fronte a me e mi sorride in maniera complice quando l’amico mi fa qualche battuta più maliziosa. Lui era zitto, ma il suo sguardo mi diceva “non ha capito che non ci stai…” .
Vado a ballare con Valentina.
Giacomo finisce il suo turno e insiste per portarmi in uno dei locali che frequenta… io non volevo che la serata finisse, ma non avevo interesse ad andarmene in un altro posto con lui e quindi : “no dai Giacomo, sono un po’ stanca, poi tu fai l’alba….”
Giacomo “dai…”
Io “Luca aiutami tu…. 🙂 mi vuole portare in un posto da straccioni hehehe…”
Luca “ah, non guardarmi… io me ne vado a casa!”
Giacomo “dai, non fare quella che se la tira…”
Io “Vale tu hai voglia?”
Valentina “no, io vado a casa…”
Giacomo “dai, stai un po’ e poi te ne vai….”
Io “ma che ci faccio io in un posto del genere!? …vengo solo se viene anche Luca 🙂 “
Giacomo “Luca vieni anche tu dai!”
Luca accetta e io mento spudoratamente “ma nooo Luca… dovevi essere il mio alibi! 🙂 “
Luca “eh no, se vado io in mezzo agli straccioni, vieni anche tu! 🙂 “
Io scelgo di tornare in auto con Giacomo. Lascio che Luca accompagni Valentina a casa per poi raggiungerci… Così posso scambiare due parole col mio amico che tanto s’era impegnato per rendermi la serata piacevole.
Arriviamo in questo locale fumoso e affollatissimo di gente, si sta stretti… La musica è altissima e non ci si riesce a sentire. Siamo tutti rivolti verso il palco dove dei ragazzi suonano musica reggae, sto per mettermi a ballare quando un ragazzo mi si avvicina e inizia a ballare di fronte a me… Giacomo lo conosce e scherzando gli dice “lasciala perdere, è pericolosa 🙂 ” il tipo si presenta, scherziamo un po’, poi gira i tacchi e se ne va… Poco dopo dico ai ragazzi che sono stanca e vorrei tornare a casa. Luca si offre di accompagnarmi perché è tardi e anche lui vuole andare, ma appena finisco di salutare Giacomo, lui mi prende per un polso e mi trascina fuori dal locale.
Sembrava il gesto di un fidanzato geloso. Ricordo di aver guardato la sua mano sul mio polso mentre camminavamo e d’essermi sentita sua… ero sicura che all’uscita del locale mi avrebbe baciata, ne assaporavo già l’emozione. E invece fuori dal locale mi ha lasciato il polso, dopo un attimo mi ha stretto la mano intrecciando le sue dita alle mie e così l’ha tenuta, stretta, fino alla macchina.
Arriviamo in auto, mi guarda negli occhi… ero così sicura che stesse per baciarmi che per poco non lo facevo io… e invece dopo un breve momento di esitazione, ha acceso il motore e mi ha riportata a casa.
In auto ho provato a indagare con qualche domanda più personale, ma lui era chiuso, sembrava non volesse farsi conoscere. Ha risposto in modo vago e freddo. Per un attimo ho pensato fosse arrabbiato o seccato per qualcosa, ma non capivo cosa.
Sono arrivata a casa con un enorme punto interrogativo sulla testa!
Non capivo… ero confusa… ma mi piaceva.
Ed io? Non potevo non piacergli…. Avevo frainteso tutto?!?
Non ho chiesto a Giacomo di lui, Giacomo non mi ha più parlato di Luca.
Dopo una settimana  circa mi arriva un suo sms “cinema?”
Così, dal nulla…. Senza ciao, senza firma….
“perché no!” è stata la mia risposta…..
e da lì, è un’altra storia.

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Allora… gli elementi che vanno fatti notare sono:

1. La tendenza femminile alla pace sociale

Tra tutte le cose che poteva dire del suo amico Giacomo, ha detto che “faceva sempre domande scomode“.

Le donne infatti sono sensibilissime a qualunque forma di “attrito sociale”, cioè quei momenti in cui c’è qualcuno che si sente a disagio.

Per questo motivo, hanno sempre la forte tendenza alla coesione sociale, e amano gli uomini che riescono a mentenerla.

2. La sensibilità alla subcomunicazione

Le è bastato scendere da casa e guardare Luca per capire che le piaceva!

3. Il “gioco della complicità”

Quando in auto la loro amica continua a parlare, loro due si scambiano sguardi che dicono molto.

Anche in discoteca, quando Giacomo ci prova, Luca e lei si capiscono al volo.

Così facendo, si crea un “gioco di complicità“.

Cos’è?

E’ uno di quei momenti in cui uomo e donna comunicano senza che gli altri capiscano o sappiano quello che si stanno “dicendo”. Le donne A – D – O – R – A – N – O questo genere di complicità perché crea un forte legame uomo-donna in contrasto con il mondo esterno che per qualche attimo è tagliato fuori.

Inoltre, prima si crea meglio è, perché una donna nota tutto questo e si chiede inconsciamente “Se siamo così in sintonia adesso dopo qualche minuto che ci conosciamo, figuriamoci tra qualche mese… o anno!!!” 🙂

Cosa fare quindi nella pratica?

Per creare attrazione, e anche rapport leggero, potresti giocare su questa forma di comunicazione così speciale, magari facendo dei gesti, degli sguardi, o dei segni che solo lei può vedere.

Potresti ad esempio “commentare” le altre persone intorno, o comunque quello che sta accadendo.

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